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Essere felici ci fa stare meglio?

Da sempre l’uomo è alla ricerca della felicità. Ma che cosa significa essere felici? Quali ricadute può avere sulla nostra salute? In questo articolo proveremo a rispondere a queste domande.

La felicità, o meglio che cosa significhi essere felici, è un concetto molto complesso da definire. Non ci sono ricette che possano considerarsi valide per tutti.

Storicamente, la felicità è stata definita secondo due diverse prospettive: 

1️⃣ quella eudaimonica , che ne fa un orientamento di vita e di azione, di espressione del proprio potenziale;

2️⃣ quella edonistica ,che vede il benessere soggettivo come il risultato del raggiungimento di esperienze piacevoli.

Un’altra visione interessante è quella che definisce il benessere psicologico in sei dimensioni. 

Queste, secondo la teoria di Carol Ryff  sono:

  • autoaccettazione
  • autonomia
  • rapporti positivi con gli altri
  • controllo dell’ambiente
  • crescita personale
  • scopi di vita

🚴Occuparsi del proprio benessere psicologico è importante anche per le ricadute che può avere in termini di salute fisica

Diversi studi in passato hanno già evidenziato come le persone felici godano di una salute cardiovascolare migliore e di un sistema immunitario più pronto.

In particolare, una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Psycholgical Science. ha mostrato la relazione che intercorre  tra una visione “felice” della vita e il benessere fisico.

È stata presentata da Kostantin Kushlev, professore di psicologia presso il Dipartimento di Psicologia dell’università di Georgetown.

(Se volete leggerlo nella versione integrale lo trovate: qui).

I risultati mostrano che aumentare il benessere psicologico in adulti sani porta un beneficio in termini di benessere fisico.

In tal senso, gli interventi psicologici volti a migliorare il benessere psicologico hanno ugualmente effetto sia che siano erogati in presenza che online.

📝 Lo studio di Kushlev e i suoi colleghi

Hanno partecipato 155 adulti in buona salute (età 25-75). 

Questo campione è stato suddiviso in modo casuale in due gruppi: uno di controllo e un altro interessato da un intervento psicologico della durata di 4 mesi.

Da sottolineare che non ci sono stati programmi diretti al potenziamento della salute fisica.

Nello specifico, l’intervento si focalizzava su 3 diverse dimensioni del Sé:

  • Sé nucleare, attraverso cui ci percepiamo come artefici delle nostre azioni
  • Sé esperienziale, il modo in cui percepiamo noi stessi e i nostri vissuti
  • Sé sociale, insieme dei ruoli e delle caratteristiche riconosciute dagli altri

La prima fase

Le prime 3 settimane hanno riguardato il Sé nucleare con lo scopo di individuare:

  • valori personali
  • obiettivi di vita
  • risorse e punti di forza

La seconda fase

In questo segmento dell’intervento i ricercatori hanno impegnato i partecipanti in attività volte a:

  • implementare la propria capacità di regolare le emozioni
  • aumentare la consapevolezza dei propri pensieri e delle proprie emozioni 

In particolare, ci si è concentrati su quelli che potevano essere i modelli di pensiero disfunzionali.

La terza e ultima fase

Infine, l’ultimo step ha previsto un potenziamento del proprio Sé sociale

Come evidenziato da Carol Ryff, infatti. avere un rapporto positivo con le altre persone è fondamentale ai fini del benessere psicologico.

I partecipanti sono stati quindi aiutati ad apprendere strumenti per:

  • coltivare la gratitudine
  • facilitare le interazioni interpersonali positive
  • aumentare il livello di impegno e partecipazione alla vita e al benessere della propria comunità di appartenenza

Corpore sano….in mens sana

I risultati hanno attestato  un aumento del benessere psicologico dei partecipanti allo studio. Se questo dato era in parte prevedibile, si è però riscontrato un altro fenomeno interessante:

una diminuzione dei giorni di malattia sia durante l’intervento sia nei tre mesi successivi alla fine del programma.

Sembra proprio che l’antico detto latino mens sana in corpore sano sia più che mai attuale.

Generalmente si tendono ad enfatizzare la prestanza e la salute fisica. Tuttavia, per raggiungere quest’obiettivo non si può prescindere dalla salute della propria psiche.

Le sedute in palestra e i consulti con il nutrizionista sono sicuramente importanti. Ma a questi andrebbero affiancati anche  tempo e risorse per coltivare la propria felicità.

Fonte: psychcentral 

Articolo a cura di Simone Maggio, psicologo clinico e del marketing