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Razzismo: 3 consigli per insegnare a tuo figlio il rispetto dell’altro

L’incontro tra culture differenti porta spesso a confrontarsi con il tema del razzismo.
Ecco come i genitori possono educare i bambini a non cadere nella trappola del pregiudizio.

 

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Era il 25 maggio 2020 e sulle maggiori piattaforme digitali non si leggeva altro. George Perry Floyd, un uomo afroamericano di appena 46 anni, è morto a Minneapolis, in Minnesota, ucciso da un poliziotto.

Il filmato in cui l’agente di polizia preme il ginocchio sul collo dell’uomo ha fatto il giro del mondo e molte manifestazioni di protesta nei confronti di razzismo e abuso di potere sono state ispirate da questo evento.

Molti di voi potrebbero pensare: cosa c’entra questo con i miei figli?

I bambini, come riportato anche da un recente articolo di National Geographic, ascoltano le nostre conversazioni, vedono le immagini alla tv e iniziano a farsi delle domande: “Mamma, perché quel bambino ha la pelle nera e la nostra è bianca?”, “Papà, perché hanno fatto male a quell’uomo?”.

Il razzismo era ed è un problema che ci riguarda da vicino. Il razzismo agisce nel silenzio, per questo è importante non “girarsi dall’altra parte” ma rispondere a queste domande dei nostri figli apertamente.

Come nasce il razzismo?

“Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l’amore, per il cuore umano, è più naturale dell’odio.”

Nelson Mandela

 

Il razzismo nasce dall’idea che esistano “razze” superiori ad altre. Questo pensiero è spesso accompagnato da numerosi pregiudizi, cioè da credenze e punti di vista che possono portarci a giudicare gruppi e persone prima di conoscerli o in assenza di informazioni sufficienti.

Secondo il grande psicologo sociale Gordon Allport, all’origine del pregiudizio ci sono due processi:

    • La categorizzazione: dividere il mondo sociale in categorie per semplificare la realtà.
      Es. Clara fa la maestra d’asilo ➡ le maestre d’asilo sono solitamente dolci e gentili anche Clara deve essere dolce e gentile.
    • La generalizzazione: estendere un aspetto osservato ad una intera categoria.
      Es. un extracomunitario ha commesso un furto ➡ tutti gli extracomunitari sono ladri.

Come possiamo insegnare ai bambini a non cadere nella trappola del razzismo?

   1. Stimolare l’empatia

Per prima cosa, è importante insegnare al bambino fin dalla più tenera età a sviluppare un atteggiamento empatico. L’empatia è la capacità di immedesimarsi nello stato d’animo di un’altra persona.

Secondo Carl Rogers, padre della psicologia umanistica, è proprio l’empatia, insieme all’atteggiamento non giudicante e all’accettazione incondizionata, a permettere di comprendere profondamente l’altro, il suo modo di vivere e vedere il mondo.

Un bambino in grado di “mettersi nei panni degli altri” sarà un adulto in grado di costruire delle buone relazioni. Inoltre, saper cogliere la gioia, la tristezza, la rabbia dell’altro ci permette di riconoscerci e rispecchiarci.

Le emozioni sono infatti universali, come provato da numerose ricerche tra cui quelle di Paul Ekman, autore della teoria neuroculturale. Indipendentemente dal colore della pelle, dalle ideologie, dalle opinioni politiche e religiose, le emozioni ci ricordano di essere umani di fronte ad altri esseri umani.

 2. Viaggiare per valorizzare le differenze

Viaggiare rende più aperti alle novità, stimola la curiosità e permette di entrare in contatto con le differenze.

Visitare luoghi, conoscere persone, scoprire tradizioni e costumi è un passo fondamentale per combattere il pregiudizio e imparare a valorizzare le differenze!

Non parliamo solo di viaggi fisici: possiamo esplorare il mondo incontrando persone, storie e culture a scuola, durante attività di gioco e svago, facendo sport, leggendo, guardando film e documentari… Accompagnare i bambini in queste esperienze significa farli avvicinare a modi nuovi e diversi di vivere, sentire, pensare.

 3. Educare al pensiero critico

I vostri bambini cresceranno presto e leggeranno molte cose sui social network e sul web, purtroppo anche a sfondo razziale.

Per questo motivo è importante che fin da ora si accompagnino i bambini ad analizzare le notizie. In questo modo, i vostri figli impareranno a fare valutazioni, a ragionare scegliendo quali informazioni ritenere valide e quali no.

Aiutateli a costruire un proprio pensiero su quanto succede intorno a loro, evitando di usare categorie rigide e “preconfezionate”.

 

Articolo a cura di Giulia Della Canonica, psicologa