6 campanelli d’allarme per valutare se vivi un rapporto nocivo

Il rapper Marracash racconta, nelle interviste a “L’assedio” e a “Noisey Italia”, di aver vissuto una relazione tossica per un anno e mezzo con una ragazza e di essersi poi rivolto ad un Psicologo per affrontare la sua sofferenza. Ma cosa vuol dire vivere una “relazione tossica”?

Certamente non bisogna essere un rapper famoso per rischiare di inciampare in relazioni tossiche. Ognuno di noi può ritrovarcisi dentro, per un momento di fragilità personale, per solitudine o per un particolare incastro relazionale con l’altro.

Esistono relazioni di coppia:

  • con manifestazioni eclatanti, attivo-aggressive, come quella descritta da Marracash
  • con manifestazioni più silenti, passive, con movimenti interpersonali più difficili da riconoscere a prima vista

A tal proposito, occorre segnalare che esistono due tipi di violenze:

  • FISICHE: con atti di aggressività perpetrati contro il corpo dell’altro, che lasciano segni evidenti e visibili sulla pelle
  • PSICOLOGICHE: con atti di aggressività perpetrati contro la mente, che lasciano segni e solchi emotivi molto profondi

Ecco 6 campanelli d’allarme per capire se rischi di vivere in una relazione tossica.

1️⃣ Violenza: vivi situazioni di aggressività attiva o passiva, fisica o psicologica

2️⃣ Controllo: ti senti controllato/a e non libero/a di essere te stesso/a

3️⃣ Instabilità: la tua relazione è molto intensa e costantemente variabile

4️⃣ Oscillazione: nella tua coppia si passa velocemente dall’idealizzazione all’svalutazione dell’altro, da un atteggiamento estremamente bisognoso al rifiuto

5️⃣ Vittimismo: se il/la partner si atteggia spesso a vittima e ti fa sentire in colpa anche quando non hai la percezione di aver commesso errori

6️⃣ Proiezione: ti senti accusata/o di qualcosa che non senti tuo, che percepisci non ti appartenga. In questo caso uno dei partner mette in atto meccanismi di proiezione attribuendo all’altro aspetti di sé che non si accettano come propri

Cosa fare, dunque, in questi casi?

Non ricorrere ad agiti (azioni non pensate), ma rifletti sulla tua situazione personale e di coppia. Poniti delle domande su di te, sull’altro e sulla vostra storia e attiva una comunicazione verso il partner, verbalizzando i tuoi vissuti all’altro.

Non sentirti in colpa per aver vissuto in una relazione che si è verificata per te dannosa e inautentica, non sentirti “stupido/a” per aver creduto a qualcosa che poi si è rivelato fasullo. Infatti, quando si è coinvolti in una relazione di coppia non si ha sempre la capacità di vederci chiaro, nitido, limpido, anzi, soprattutto nelle relazioni tossiche, il clima è confusivo, caotico e fumoso.

✅ Se hai la percezione di non vederci chiaro e di non stare bene in relazione, puoi chiedere aiuto ad un professionista, psicologo e/o psicoterapeuta, per rendere meno fumosa la sensazione del vivere in coppia. Ricorda che i panni sporchi NON si lavano necessariamente in casa propria. Come infatti le lavanderie si adoperano per sistemare e gestire i capi più difficili e delicati, esistono professionisti che si occupano di questioni personali-emotivo-affettive complesse, fragili e bisognose di aiuto.

Articolo a cura di Michela Benini, psicologa clinica e della salute

gestire la rabbia

7 Consigli per imparare a gestire la rabbia

Una corretta gestione della rabbia può aiutarci a migliorare sensibilmente la nostra qualità della vita. In questo articolo scopriamo come riuscirci. 

😠 La rabbia è una delle sette emozioni di base dell’uomo. Serve a segnalare un ostacolo che si pone tra noi ed un obiettivo importante ed è un campanello d’allarme capace di generare una reazione di attacco. 

I modi di reagire a questa emozione sono differenti per ognuno di noi: alcuni la interiorizzano, altri cercano di evitare lo stimolo che provoca rabbia. Altri ancora la sfogano attraverso parole o comportamenti non adatti alla situazione.

Ci sono poi persone che stanno male e pensano costantemente alla situazione che genera rabbia; rimuginando, non fanno che mantenerla sempre viva!

La buona notizia è che se non possiamo cambiare gli eventi, possiamo però imparare a modificare le nostre reazioni ad essi. 

Ecco sette semplici tecniche per cercare di gestire la rabbia. 

1️⃣ Individua i primi segnali

Prima di tutto bisogna imparare ad individuare quelle situazioni in cui la rabbia potrebbe prendere il sopravvento. 

I segnali più comuni sono:

  • costante sensazione di non riuscire a controllarsi
  • avere spesso discussioni animate 
  • sentirsi impazienti
  • trovare irritanti molte persone

2️⃣ Focalizzarsi sulla soluzione

Uno degli errori più comuni è quello di concentrarsi sul problema e non sulle possibili soluzioni.

Ad esempio se il capo assegna un lavoro extra da portare a termine il sabato mattina sarebbe meglio
concentrarsi sul capire come finire al meglio il compito piuttosto che farsi prendere dalla rabbia, non
riuscendo a lavorare bene.

3️⃣ Usare l’ironia

Una sana dose di autoironia può aiutarci ad alleggerire il problema e prevenire gli scatti di rabbia.

Potresti provare anche a “ridicolizzare” la tua reazione sedendoti davanti ad uno specchio e osservandoti mentre ti arrabbi.

Osservarci può  aiutare infatti a comprendere meglio le nostre reazioni; questo esercizio può essere efficace soprattutto quando la rabbia sta montando, per impedire che si inneschi l’escalation.

4️⃣ Rilassarsi e praticare meditazione

Usare delle tecniche di rilassamento per gestire la rabbia proprio magari mentre sta salendo può essere molto efficace per spostare il focus su se stessi.

🏖️Ad esempio potrebbe essere utile  immaginare di trovarsi in uno scenario rilassante, come una spiaggia o un sentiero di montagna, mentre si ripete a sé stessi una sorta di mantra: “va tutto bene, è tutto sotto controllo”.

La pratica dello yoga e l’ascolto di musica tranquillizzante possono avere la stessa efficacia.

5️⃣Fare attività fisica

Per sfogare e gestire la rabbia e svuotare la mente un rimedio molto efficace è lo sport.

🚴 Fare movimento aiuta infatti a scaricare la tensione e a liberare tutta una serie di sostanze chimiche che aiutano a migliorare il nostro umore, come le endorfine, dette anche ormoni del benessere.

Anche una piccola sessione di corsa è in grado di liberare mente e corpo.

6️⃣ Modificare la comunicazione

Un cattivo modo di comunicare può contribuire a generare situazioni potenzialmente esplosive.

Ecco che allora diventa fondamentale imparare ad utilizzare una modalità di comunicazione assertiva, cioè in grado di far esprimere noi stessi e il nostro punto di vista, rispettando allo stesso tempo quello altrui.

Ad esempio potresti riformulare quelle frasi che descrivono le situazioni che ti fanno arrabbiare con “Io” anziché con “Tu”. Evitare di concentrarci sull’esterno e focalizzarci invece su di noi può stimolarci a riflettere e a stemperare la rabbia.

Inoltre potrà essere d’aiuto spiegare alla persona che cosa nel suo comportamento ha suscitato la nostra rabbia. 

7️⃣ Fare delle pause

⏸️ Per ritrovare la serenità a volte basta regalarsi dei brevi momenti di pausa dalle situazioni che vengono percepite come particolarmente stressanti.

Un suggerimento in questi casi può essere quello di svolgere un’attività alla volta e prendersi una piccola pausa tra ognuna di queste per rigenerarsi. 

➤ Articolo a cura di Laura Santinelli, psicologa clinica